Il mondo del cacao

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Dall’albero al processo – il viaggio del Cacao verso il Cioccolato

Il viaggio del cacao verso il cioccolato inizia da un albero, il Theobroma Cacao. Amante dei luoghi caldi e umidi, questo albero tende a crescere nelle zone tropicali all’ombra di alte piante da frutto che lo proteggono dai raggi solari. Quando arriva a maturazione, il Theobroma Cacao inizia a produrre cabosse, frutti dalla caratteristica forma ovoidale e dal guscio spesso e duro; subito dopo la raccolta, ogni cabossa viene aperta e ne viene estratto il contenuto, composto da semi di cacao immersi in una massa gelatinosa. Le fave vengono dapprima sottoposte a fermentazione ed in seguito ad essicazione naturale; una volta completati questi processi, i semi raggiungono i produttori di cioccolato che provvederanno alla tostatura e alla macinazione degli stessi fino ad ottenerne massa di cacao. Dalla lavorazione di quest’ultima e dalla sua miscelazione con lo zucchero ed altri ingredienti nascerà poi il cioccolato.

Ogni singolo passaggio di questo lungo processo è fondamentale per garantire un prodotto di qualità e dal gusto superiore.

La realtà dolce-amara del cioccolato

La realtà dolce-amara del cioccolato

Le sfide per soddisfare la crescente domanda di cioccolato in mercati di consumo come il Nord America, l’Asia e l’Europa sono scoraggianti. Il cacao è coltivato in piantagioni concentrate in pochi paesi in via di sviluppo collocati tra l’Africa, l’Asia, l’America centrale e meridionale. La produzione è frammentata tra molte aziende familiari di piccole dimensioni i cui proprietari vivono generalmente al di sotto della soglia di povertà. La condizione dei coltivatori di cacao, le disparità nella distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento e lo squilibrio tra la domanda e l’offerta pongono notevoli preoccupazioni. La soluzione richiede il coinvolgimento di tutti coloro che amano il cioccolato.

Alleggerire il carico sollevando gli agricoltori dalla povertà

Alleggerire il carico sollevando gli agricoltori dalla povertà

Molti coltivatori di cacao e le loro famiglie vivono ancora in condizioni di estrema povertà, con accesso limitato a servizi di base come la sanità, l'istruzione o l’acqua pulita. La collocazione remota di alcune comunità agricole fa sì che solo i bambini più fortunati possano frequentare la scuola. Gli altri devono lavorare al fianco dei loro genitori e degli altri membri della famiglia per garantirne la sopravvivenza. Solo attraverso un approccio più olistico si può migliorare questa situazione e così gli stili di vita dei contadini.

Stili di vita sostenibili = filiera del cacao sostenibile

Stili di vita sostenibili = filiera del cacao sostenibile

Nonostante gli alberi di cacao possano produrre fino a 2000 kg di semi di cacao/ettaro/anno*, le aziende agricole dedicate alla coltivazione di cacao sono generalmente piccole e a conduzione famigliare, con una produttività media di 500 kg/ettaro/anno. Ogni giorno, gli agricoltori devono affrontare sfide tra cui parassiti, alberi malati, cattiva alimentazione e cambiamenti climatici. A molti manca anche la più semplice formazione di base relativa alle tecniche di coltivazione e alla capacità di gestione del raccolto. Queste sfide spesso fanno sì che i contadini debbano svendere i propri semi. Gli sforzi degli agricoltori per ottenere salari appena decenti hanno ripercussioni anche sui loro figli, con la conseguenza che questi tendono ad abbandonare l’agricoltura.

Affrontare gli squilibri attraverso la condivisione delle competenze e l'istruzione

Affrontare gli squilibri attraverso la condivisione delle competenze e l'istruzione

Troppo spesso i coltivatori di cacao sono esclusi dalla condivisione dei profitti generati attraverso la catena di approvvigionamento. Questo squilibrio è così forte che il prezzo medio di una singola barretta di cioccolato venduta in un paese sviluppato è molto spesso superiore di quanto un coltivatore di cacao riesca a guadagnare in una settimana. Per molti contadini l'accesso alle tecniche moderne e alle pratiche ambientali che potrebbero aiutarli ad aumentare i loro rendimenti rimane un sogno irraggiungibile. Il risultato è che se la domanda di cioccolato cresce, non è certo che gli agricoltori saranno in grado di fornire abbastanza cacao per rispondere alla richiesta.

Cacao-Trace: la realtà della coltivazione di cacao in Costa D’Avorio
Cacao-Trace: la realtà della coltivazione di cacao in Costa D’Avorio
Cacao-Trace: la realtà della coltivazione di cacao in Costa D’Avorio
Cacao-Trace: la realtà della coltivazione di cacao in Costa D’Avorio

Cacao-Trace: la realtà della coltivazione di cacao in Costa D’Avorio

In Costa d'Avorio, le aziende agricole dedicate al cacao sono generalmente piccole e a conduzione famigliare, e la terra viene spesso passata da una generazione all’altra. Nella regione di San Pedro, dove si coltiva cacao di tipo Forastero, la dimensione delle aziende agricole Cacao-Trace raramente supera i tre ettari (7,5 acri). Gli agricoltori lavorano duramente per mantenere pulite le loro piantagioni, procedere al raccolto due volte l'anno, mantenere la fertilità del suolo e, quando necessario, provvedere alla potatura o al trapianto dei loro alberi di cacao. I contadini che possiedono più terra riescono ad associare alla coltivazione del cacao alcune coltivazioni di riso e verdura, in modo da sopperire ad alcune necessità primarie. 

Cacao-Trace: vita di un coltivatore di cacao del Vietnam
Cacao-Trace: vita di un coltivatore di cacao del Vietnam
Man delivering beans in Vietnam/IT
Cacao-Trace: vita di un coltivatore di cacao del Vietnam

Cacao-Trace: vita di un coltivatore di cacao del Vietnam

I contadini vietnamiti spesso coltivano il cacao insieme con il cocco e altri alberi da frutta locali, tra cui logan, durian e pomelo. Il cacao locale, di tipo Trinitario, proviene dal delta del Mekong, dalle Highlands e dal Lam Dong, regioni che offrono un buon clima e terreni fertili. Le cabosse sono raccolte da ottobre a dicembre e da marzo a maggio. Come in altri paesi produttori di cacao, anche in Vietnam le piantagioni sono piccole e a conduzione familiare; nonostante esse richiedano cure durante tutto l’anno, nei mesi tra una raccolta e l’altra molti agricoltori riescono a integrare i propri redditi con altri lavori.

Cacao-Trace: la rinascita del cacao nelle Filippine

Cacao-Trace: la rinascita del cacao nelle Filippine

Nelle Filippine, si dice che il cacao fu importato per la prima volta nel 1670 per opera di un marinaio spagnolo. Dall'inizio del 21esimo secolo, è diventato sempre più una coltura fiorente e attrattiva per i contadini, che la considerano un'ottima alternativa per diversificare i profitti. Sull'isola di Davao, ogni contadino possiede circa 5 ettari di terreno, pari a 12acri. Gli alberi di cacao sono piantati in sinergia con l'ecosistema del luogo, dove domina la palma da cocco. Il cacao che si trova qui è della varietà Trinitario; passa le primissime fasi di vita all'interno di grandi serre, dopodichè viene distribuito. Dopo circa 2 anni avviene il primo raccolto: le fave di cacao sono prima poste a fermentare in cassoni di legno e in seguito essiccate al sole, il tutto seguendo i più alti standard di qualità.